La missione dell'Ordine Trinitario

 

"Ordo SS.Trinitatis redemptionis captivorum"

I contenuti di questa pagina confermano la perfetta adesione dell'operato della Confraternita allo spirito dell'Ordine Trinitario che viene evidenziato nelle pagine del “Dizionario degli Istituti di perfezione Roma, 1978.” (AA.VV. Archivi Vaticani).

I "Trinitari" costituiscono un importante espressione del fenomeno cavalleresco religioso. L’Ordine fu fondato da S.Giovanni di Matha e da S.Felice di Valois nell'eremo di Cerfroid della diocesi di Meaux-Francia nel XII secolo.

Eretti i primi tre conventi i fondatori si recarono a Roma per ottenere da Papa Innocenzo III nel 1198 una propria “Regola”. Nel 1213 esistevano già una quarantina di conventi tra Francia, Spagna, Italia, Portogallo, isole britanniche, Grecia, Cipro, Gerusalemme. Nel 1244 le “case” erano salite a 600.

L'Ordine fiorì soprattutto in Francia con circa 100 conventi e nelle isole britanniche con altri 40 conventi. Specialmente nel XVII secolo la storia e la vita dell'Ordine furono segnate da una serie di pubblicazioni, alcune ormai piuttosto rare, come un prezioso volume del 1637 che racchiude fra le sue pagine le vicende istituzionali e storiche dell'Ordine, l'elenco dei Previlegi e dei Doveri dei Confratelli, il regolamento e le sue modificazioni attraverso i secoli. Contiene inoltre la rassegna completa delle Bolle papali concernenti l'Ordine con l'indicazione delle varie indulgenze, dei doveri degli ascritti, delle opportune indicazioni sulle manifestazioni processionali e liturgiche.

Le riforme illuministiche di Giuseppe II posero fine all'esistenza dei conventi di Trinitari in Serbia, Polonia, Rutenia, Austria, Ungheria, Boemia. In Italia tali conventi vennero soppressi da Napoleone dopo le sue conquiste. In Spagna e Portogallo la soppressione, per ordine dei Governi, data invece dal 1835. L'Ordine è lentamente risorto in Italia dal 1870 (in Spagna dal 1879) e si è sparso in varie contrade del mondo.

Scopo dell'Ordine era quello di “riscattare” i cristiani caduti prigionieri dei musulmani e ridotti in schiavitù. L'Ordine ne otteneva la libertà sia pagandone il prezzo sia scambiandoli con prigionieri infedeli. I mezzi forniti per il riscatto erano le elemosine raccolte da speciali collettori. Un terzo di esse serviva per il mantenimento dei religiosi dell'Ordine, un terzo valeva per il riscatto degli “schiavi” dei musulmani ed un terzo ancora serviva per la manutenzione di quegli ospedali che l'Ordine dapprima curò per il ristoro dei pellegrini e quindi come vere e proprie strutture di cura e degenza.

L'Ordine ebbe varie suddivisioni nei secoli. Nel 1578 i padri Claudio Aleph e Giulio di Nantoville per desiderio di maggior perfezione vollero tornare all'austerità originaria ottenendo l'approvazione da Gregorio XIII. Si costituirono le branche degli “Scalzi” e dei “Calzati”. Papa Clemente XIV riuniva poi le varie branche sotto il nome di “Canonici Regolari della SS.ma Trinità'”. I Trinitari vestivano di bianco e portavano sul petto una croce rossa e azzurra mentre la cappa ed il cappuccio erano neri. In Francia erano anche detti "Mathurins" visto che il loro principale convento era dedicato a S.Maturino.

Diversi furono i rami femminili dell'Ordine: le Trinitarie Ospedaliere votate all'assistenza degli infermi sorsero nel XIII secolo e parteciparono del vasto fenomeno delle strutture ospitaliere collegate al fenomeno dei pellegrinaggi di fede. Nel '500 queste si fecero suore di clausura prendendo nome di Trinitarie Calzate. Le Trinitarie Scalze furono istituite nel 1609 dal beato Giovanni Battista della Concezione. Le Recollette Trinitarie furono poi istituite nel 1681 dalla Venerabile Angela Maria della Concezione.

Liberare chi era stato fatto schiavo o assistere chi era pellegrino o privo di assistenza sanitaria domiciliare non era che una risposta, non la prima, né la sola, ai problemi dei tempi, ma era una risposta cristiana. Altri lo facevano o l'avrebbero fatto animati da spirito mutualistico o da solidarietà corporative, nel caso dell’Ordine Trinitario fu un'opera di misericordia in cui gruppi di laici si affratellarono ai religiosi, desiderando partecipare ai medesimi benefici spirituali ed alla medesima opera socio-caritativa. Così ebbero origine anche le prime forme di associazionismo confraternale.

Anche nell'Ordine Trinitario, fin dalle origini, i religiosi ricevettero collaborazione dai laici che intendevano partecipare, in forma associata, del carisma di questo Ordine. Esso zelava, quindi, in questo modo, la costituzione delle prime Confraternite dipendenti direttamente da esso, oppure si inseriva su preesistenti associazioni, o, anche, favoriva al loro interno la costituzione di apposite "compagnie del riscatto", l'equivalente degli odierni comitati, con finalità di raccolta fondi "pro redemptione". Esse assumeranno in seguito i caratteri e gli scopi dell'Ordine religioso o dell'Arciconfraternita “casa-madre” che le legava e può tuttora legarle a sé mediante “aggregazione”.

Con questo termine si intende il vincolo spirituale con il quale associazioni aventi stesso titolo o finalità sono rese partecipi dei benefici di chi le aggrega. L'aggregazione diverrà anche un mezzo di collegamento, coordinamento e "pianificazione operativa" dell'attività di quelle Confraternite che compivano determinati "servizi sociali ante litteram" comunque non casuali o estemporanei. Il caso concreto più originale é costituito dalla composita realtà dell'Arciconfraternita Madre della Trinità. La qualifica di "madre" venne conferita a quelle Arciconfraternite ossia Confraternite distintesi per pietà ed anzianità a cui la Santa Sede riconosceva il diritto di aggregare a sé altre simili. Quella della Trinità fu fondata in Roma nell'estate del 1548 da San Filippo Neri.

 

Estratto dal libro dei conti

La missione dell'Ordine Trinitario

L'appartenenza della Confraternita della SS.ma Trinità e S. Croce di Graglia all'"Ordo SS.Trinitatis redemptionis captivorum" (Ordine della SS. Trinità e Redenzione degli Schiavi) mediante la sua aggregazione, e la piena adesione allo spirito ed alla missione dell'Ordine, sono confermate, oltre che dalla costante presenza nel sociale, da quanto si è concretizzato nel tempo.

Una breve e concisa, ma incontrovertibile prova emerge con forza di indubbia testimonianza da quanto trascritto nel libro dei conti tenuti dai Tesorieri della Confraternita che si sono succeduti nel tempo. In particolare "Giovanni fu Cristoforo Crosa eletto tesoriere per l'anno 1688 et 1689" nei suoi fogli, poi trascritti sul libro dei conti, alla voce "il speso" annota:

"Più a quattro schiaui redenti d'ord.ne del Priore : lire -, soldi 10, denari -."

(Annotazione visibile nella riproduzione a fianco riportata alla settima riga della pagina poi trascritta sul libro dei conti dei detti anni).
Il libro dei conti della Confraternita riporta sovente gli interventi economici, seppur minimi nel valore ma numerosi nella quantità, a favore di alcune categorie di persone che potevano appellarsi allo spirito dell'Ordine Trinitario. In particolare, come si rileva dalle annotazione del Tesoriere della Confraternita Martino Sa' relativamente all'anno 1673. Il Tesoriere, nelle scritture riguardanti "il sborso del sudetto Sa'" evidenzia nella prima riga della pagina il pagamento di "Lire -.soldi 10. denari - ad un hebreo fatto cristiano" (vedi galleria fotografica).

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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