Istituzione Ordine Trinitario

 

L'Ordine della Santissima Trinità (in latino Ordo Sanctissimae Trinitatis) è un istituto religioso maschile di diritto pontificio. I frati di questo ordine mendicante, detti popolarmente Trinitari, pospongono al loro nome la sigla O.SS.T.. Lo stemma dell'Ordine è una croce antica, rossa e azzurra e veniva portata sullo scapolare e sul mantello, con abito di lana bianco.

Le origini

L'ordine venne fondato nel 1193 dal francese Giovanni de Matha (1154-1213), con una propria Regola, e approvato da papa Innocenzo III nel 1198 con la bolla Operante divine dispositionis. Cofondatore dell'ordine è considerato Felice di Valois, compagno di Giovanni di Matha nella zona di Cerfroid, presso Meaux: a Cerfroid, infatti, si stabilì la prima comunità trinitaria che è considerata la "casa madre" dell'Ordine.

Giovanni di Matha intendeva fondare un nuovo e originale progetto di vita religiosa, con aspetti profondamente evangelici, nella Chiesa, unendo il culto alla Trinità all'opera di liberazione dalla schiavitù, in particolare il riscatto dei cristiani caduti prigionieri dei mori. Infatti, il nome dell'ordine per intero è Ordine della Santissima Trinità e redenzione degli schiavi. L'ordine si prodigava per la "redenzione" dei sequestrati poiché sapeva che ad essi veniva proposto di tornare liberi se rinnegavano la propria fede.

A Roma nel 1209, sotto la protezione di papa Innocenzo III, Giovanni si stabilì con i suoi frati nella zona del Celio, fondando un convento ed un ospedale nei pressi della chiesa di San Tommaso in Formis, che era stata loro affidata dal Papa. La Regola scritta da Giovanni di Matha è stata, nel corso dei secoli, adattata alle nuove esigenze di vita. In particolare va ricordata l'opera del riformatore Giovanni Battista della Concezione.

La riforma dell'Ordine

La riforma dell'Ordine fu attuata da san Giovanni Battista della Concezione (1561-1613) e prese il nome di "trinitari scalzi". La prima comunità di trinitari scalzi si stabilì a Valdepeñas (Ciudad Real). Con il breve Ad militantes Ecclesiae (1599), papa Clemente VIII approvò la Congregazione dei fratelli riformati e scalzi dell'Ordine della Santissima Trinità, istituita per osservare la Regola di San Giovanni di Matha in tutto il suo rigore. Giovanni Battista della Concezione fondò ben 18 conventi di religiosi e uno di religiose di clausura e trasmise ai suoi seguaci un forte spirito di preghiera, umiltà e penitenza, dando molta importanza all'impegno a favore dei prigionieri e dei poveri.

Dopo il Concilio Vaticano II, l'Ordine Trinitario ha iniziato un forte processo di rinnovamento. Le nuove Costituzioni, approvate nel 1983 e confermate dal Vaticano nel 1984, hanno raccolto il carisma originario, aggiornandolo al mutare dei tempi e definendo gli elementi essenziali dell'identità trinitaria:
• la Santissima Trinità quale fonte inesauribile della carità che si traduce nel servizio della redenzione e misericordia;
• la vocazione trinitaria come la chiamata ad essere testimoni di Cristo, mostrando che il Dio di Gesù è amore, libertà, comunione, Trinità;
• il servizio di liberazione realizzato in vari modi: ascoltando le nuove forme di schiavitù (prostituzione, alcolismo, tossicodipendenza, ecc.); assistendo i cristiani dubbiosi; svolgendo il compito di evangelizzazione, sia in paesi di missione come nei paesi di tradizione cristiana; partecipando alla liberazione degli indigenti dalla condizione di povertà.

Al 31 dicembre 2005, l'ordine contava 102 conventi e 585 religiosi, 388 dei quali sacerdoti.

 

Copertina

La Compagnia dell'Ordine della SS.Trinità,
quando fu instituita per chi, e doue

A pagina 49 e seguenti si legge:

Sono 430. anni che la Confraternita dell'Ordine della SS. Trinità per la Redentione delli Schiaui è stata instituita, e stabilita. Instituita da Innocentio III e stabilita dalli primi Padri dell'Ordine, acciò con la carità delle persone pie, e da bene sodisfacessero più facilmente, e compitamente al debito della loro institutione, e fù detta Compagnia approuata, e confirmata nel gran Consiglio Lateranense, doue assistì il medesimo Papa Innocentio; vedendo, che si distendeua felicemente per li Regni, e Prouincie, dove si arboraua la Croce del dett'Ordine, & mesimamente il detto Consiglio approuò, & ratificò le indulgenze antecedentemente concesse in questa consideratione del medemo Papa, che erano 36. anni, & 240 giorni.
Dal che si vede, che questa Compagnia non è pura inuentione de gli huomini, ma opera dello Spirito santo consecutiua all'institutione del dett'Ordine, & tiene il primo luogo di tutte le compagnie, non conoscendo altro Fondatore, che Giesù Christo sotto il misericordioso, e degno titolo di Redentione, il quale di tempo in tempo hà spinto dolcemente tutte le parti della Terra à riconoscerla, riceuerla, erigerla, & abbracciarla come vn ricco dono, che è nella sua Chiesa.

 

E però in Francia è stata per tutto venerata, e sempre grandissima, particularmente nella Città di Parigi, & hoggidì appare merauigliosa in S. Quintino Città principale della Prouincia di Vermandois, doue si vede ogn'anno il giorno della SS.Trinità vna radunanza di più di 300 Fratelli dell'vno, e l'altro sesso in vna Cappella della Chiesa Maggiore, doue è la Compagnia della Santissima Trinità fondata, & iui quel giorno alla Messa riceuono tutti con mirabile deuotione l'Eucharistia Santissima.
In Fiandra le nobili Città di Arras, e Doatty sono affettionatissime, & in Spagna ella fiorisce per tutto con meraviglia, specialmente in Portogallo, sotto il nome della misericordia instituita per Fr. Michele Contreras Religioso dell'istesso Ordine, Predicatore, e Confessore della Regina D. Leonora l'anno 1498. L'Inghilterra, la Scotia, & Hibernia primieramente l'haueuano ricevuto con grande honore, e rispetto, ma come questi Regni hanno apostatato dalla S. Chiesa Romana s'è persa iui questa diuotione; piaccia à Dio schiarire le loro tenebre con la luce della Fede Xpa.
Gl'Italiani rendono testimonianza con particolare deuotione verso questa S. Confraternità, poiche tralasciandosi nella Città di Roma, dou'è stata prima fondata, si vede nella Città di Bologna risplendere questa Compagnia aggregata all'Ordine a' 16. Maggio 1589, per godere delle istesse indulg, e tesori spirituali.
In Fiorenza stà fondata nell'Abbadia della SS. Trinità di Vall'Ombrosa nella Cappella di S.Luca aggregata all'Ordine a' 13. di Maggio 1598. In Mantoa fiorisce di modo, che l'istessi Duchi sono della Confraternità, aggregata all'Ordine nel 1595. In Genoua fù eretta la Compagnia nel 1600. nella Chiesa di S. Benedetto dell'Ordine della SS. Trinità. In Sicilia nella Città di Messina, Palermo Catania, & altri luoghi hà seguitato sempre con gran fervore detta Compagnia; il medesimo progresso fa nel Regno di Sardegna, di Napoli, e stato di Milano, doue anticamente è stata fondata.
Finalmente nel Stato della Republica di Venetia la Compagnia della SS. Trinità porta il primato, & in particolare nella detta Città stà fondata nella Chiesa di N. Signora della la Formosa, fù aggregata all'Ordine a' 24. Giugno 1604. come si vede da vn Epitaffio scritto innanzi detto Altare autenticato dall'Illustrissimo e Reuer. Matteo Zani Patriarca di Venetia a 9 d'Agosto di detto anno. Il medesimo han fatto li Signori della Valle di Tascor territorio di Bergamo, hauendola fondata nella Chiesa di S.Paolo d'Argon in vna Cappella nominata S Maria della Vittoria, aggregata all'ordine nel 1611. & in molte altre Città, Republiche, e luoghi dell'Italia, che per non parere historiatore tralascio.

Priuilegij delli Fratelli, e Sorelle della Compagnia della SS. Trinità del Riscatto delli Schiaui, delli quali sono partecipi li Benefattori.

Sempre sullo stesso libro a pagina 52 e seguenti si legge:

Tvtti li Fratelli, e Sorelle, che sono scritti nella Compagnia della santiss, Trinità per la Redentione delli Schiaui, tanto in vita, come nella morte sono fatti partecipi di tutti li beni, che si fanno, e faranno per sempre in tutta la Chiesa Romana, e Terra santa di Gierusalem. Il giorno, che li Fratelli, e Sorelle si confesseranno, e comunicheranno, ò si faranno scriuere nella Compagnia della santiss, Trinità, guadagneranno indulgenza plenaria. Di più le indulgenze di Roma, del Giubileo, e di tutte le stationi, e sono partecipi di tutti li beni, che si fanno, e faranno in tutta la Chiesa Romana, tanto in vita, come in morte in perpetuo, e di tutte le indulgenze, che gode e goderà dett'Ordine per sempre.
Li Fratelli, e Sorelle sono partecipi delle gratie, e priuilegij, e di tutte l'indulgenze concesse a tutte le Religioni cosi mendicanti, come non mendicanti, che sono senza numero, e di più partecipano de' igiuni, vigilie, orationi, messe, & altre deuotioni, che vniuersalmente si fanno per dett'Ordine, come di tutti l'altri Ordini. Godono delle l'indulgenze concesse alli Fratelli del Cordone di S.Francesco, e del SS.Rosario, della Cintura di S.Agostino, dell'habito di N.Signora delli Serui, del Carmine, di S. Francesco di Paola, del Nome di Giesù, dell'Immacolata Concettione, & in somma godono tutte quelle gratie, priuilegij, indulgenze, che generalmente hanno concesse li sommi Pontefici alle Religioni, Chiese, Luoghi, Confraternità, e Compagnie, che sono in tutta la S.Chiesa militante, come s'espressamente fussero state a detti Fratelli,e Sorelle della santissima Trinità concesse.

E a pagina 54 e seguenti si legge:

Tutte le persone di qualsivoglia stato si siano, hanno potestà di mettersi ogni tempo, in ogni luogo in dett'Ordine, & essendosi scritti possono guadagnare in tutti i luoghi,e parte douuque saranno le istesse indulg. e remissione de' peccati, come se personalmente tutta la Quaresima,e giorni di stationi visitassero tutte le Chiese, dentro, e fuori Roma, con visitare vna, ò due Chiese, ò vno, ò due Altari in vna Chiesa, & in mancamento di Chiese possano ciò fare appresso di loro, nelle sue stantie, facendo le conuenienti preghiere.

E a pagina 57:

Quindi è per euitare longhezza li Fratelli, e Sorelle,a tutti li benefattori, piglino animo in far bona raccolta, come Rut in questo campo di Raoz, che vuol dire campo di Giesù Christo mentre è giorno, che venendo la notte non si potrà più trauagliare, ne hauere quello, che à suo tempo s'hà lasciato di raccogliere.